Il 29 ottobre e il 17 ottobre, con Mother Agnes e la Croce Rossa come "mediatori", l'FSA si accordava con il SAA (Syrian Arab Army) per lasciar uscire in sicurezza un certo numero di civili intrappolati nel quartiere assediato. 400 persone finora sono passate per questo centro di ricovero che il VDC ci informa ora essere, com'era prevedibile, un centro per la detenzione e gli "interrogatori" dei nuovi prigionieri. L'edificio, visto e identificato, si trova nel quartiere di Qudsaya, dove in effetti era stato detto che gli sfollati sarebbero stati ospitati:
http://wikimapia.org/ #lang=it&lat=33.538336&lon=36.1 85060&z=16&m=b&search=damascus
Anche in questo caso le novità vengono da persone che sono state già rilasciate, cioè protagonisti soggetti agli eventi, ex-residenti di Moadamiya. Sappiamo tutti come si svolgono gli interrogatori nelle prigioni di Assad.
Di non poco conto, o almeno così dovrebbe essere per l'ente internazionale interessato, la nota da poco emessa dal VDC in cui si chiede alla Croce Rossa Internazionale di:
- condurre un'inchiesta per capire perché persone "liberate" dall'assedio sono finite automaticamente sotto interrogatorio;
- esigere esplicitamente dal governo Assad l'immediato rilascio di queste persone che fino all'altroieri sono state fatte praticamente morire di fame (alcune foto e video dei bambini denutriti e morenti sono arrivate da questo quartiere a ottobre).
Il Violations Documentation Centre è l'organizzazione indipendente formata di attivisti dentro e fuori la Siria che si è presa il compito di documentare tutte le morti, le sparizioni, le violenze che sono avvenute in Siria dal 2011.
Contare i morti, intervistare i parenti, assicurarsi dell'identità di quella e quell'altra persona, raccogliere i video e cercare informazioni da testimoni oculari per contestualizzare, datare e confermare quanto viene ripreso: un'impresa che richiede tempo e che viene considerata utile per un futuro in cui si dovrà fare i conti con cosa è successo in questi anni e con chi a fatto cosa.
Per questo il VDC non fornisce quotidianamente il numero delle vittime del giorno precedente ma compie un lavoro più approfondito, in una prospettiva più storica che giornalistica.
La nota del VDC: