25 febbraio 2018

Lorenzo Cremonesi e la propaganda pro-Assad del Corriere della Sera

   Ancora a parlare di Lorenzo Cremonesi, falsario professionista dell'informazione in quota al Corriere della Sera. Lo avevamo lasciato l'estate scorsa, insieme a Fiorenza Sarzanini, protagonista dell'attacco mediatico alle Ong del Mediterraneo (tra cui MSF), a tirare la volata alle destre italiane contro i migranti e agli accordi tra Minniti e i "governi" della Libia. 
    Oggi lo ritroviamo a stracciarsi le vesti per l'uccisione dei soldati russi in Siria, ovvero di quegli invasori inviati da Putin nella sua campagna di sterminio contro la popolazione civile per conto del dittatore Assad. Ma del resto Cremonesi ha fin da subito strizzato l'occhio ai russi "pacificatori" ed ha appoggiato costantemente la versione ufficiale del regime siriano autoproclamatosi barriera contro l'ISIS.
    Chi segue la guerra in Siria dagli inizi della Rivoluzione (2011), sa della spartizione in corso tra Turchia, Russia e Iran del territorio siriano. Chi segue la guerra in Siria, da fonti che non siano le agenzie di stampa russa (RT) e siriana (SANA) sa che la vera notizia oggi è la distruzione del quartiere di Ghouta, con tutta la sua popolazione di circa 300mila abitanti, che vivono nella zona controllata dai ribelli rimasti, islamisti (ma non certo Qaedisti) e non. Di questo, che costituirebbe la vera notizia, come la guerra di Bashar al suo popolo costituirebbe la Storia di questi anni, naturalmente Cremonesi non parla.
    Lorenzo sa bene che quello che conta, per i lettori online del Corriere, è il titolone: così riappare l'ISIS che con l'attuale sterminio sulla zona del Ghouta di Damasco, non ha nulla a che fare. L'importante è disorientare. Puntare il dito al momento giusto, in direzione opposta. Il nostro mette in prima pagina i fatti di Deyr Azzor, obiettivamente marginali in questo momento. 
   Immagino Lorenzo, perfettamente conscio dei 400mila morti civili causati dagli attacchi, prima dell'aviazione siriana poi, da settembre 2014, da quella di Putin, accolto da un qualche diplomatico siriano, in un palazzo del Governo. O più modestamente, Lorenzo dalla penna veloce, che trascrive per il Corriere un comunicato del regime, traducendolo dall'inglese, arricchendolo con qualche termine ambiguo, come fa qui, con "guerra ombra". 
    Cremonesi conosce bene il suo mestiere di disinformatore e oggi lo troviamo smanioso di servire al meglio il suo nuovo ospite e amico Bashar.