13 novembre 2011

L'appello di B. del 13 novembre 2011

     Oggi si è rivolto con fare da padre buono ai suoi figli-fans (quegl'italiani a casa che lo rivoterebbero mille volte all'infinito) spiegando loro cosa mai sia successo in questi giorni. Ne è venuta fuori, com'è naturale, la sua versione dei fatti.



    "Abbiamo messo a punto in tempi da record la cosiddetta legge di stabilità finanziaria...": Sivlio parla per un pubblico di non addetti alla politica, per tutti quelli che non hanno mai avuto la pazienza, l'interesse o la possibilità di imparare l'alfabeto costituzionale e i meccanismi delle istituzioni. Quello che li deve colpire è che anche nelle difficoltà, il partito di B. è riuscito a battere un record (...) 

    I discorsi televisivi di B. non sono quelli di un politico tradizionale (cfr. quello di Napolitano di stasera). Sono appelli-spot indirizzati a tifosi che vogliono sentir dire dall'allenatore della loro squadra che dove l'arbitro ha fischiato un rigore, no, no, tutto era regolare. Soltanto "gli attacchi della speculazione finanziaria" hanno immeritatamente colpito un Governo in salute e un premier al servizio del cittadino.
    E Silvio si mostra come colui che si sacrifica per tutti. L'allenatore della squadra/Governo afferma di aver perso ai rigori senza aver perso sul campo: in questo caso cioè "senza essere mai stato sfiduciato dal Parlamento, anzi avendo ottenuto più volte la fiducia [...]" Consapevole che chi lo venera non sa assolutamente che chiedere e ottenere molte volte la fiducia non è affatto un indice di solidità. Consapevole anche che la sua base irriducibile nel Paese ha la memoria corta per la vicenda del mercato dei voti del dicembre 2010.
    E il "senso di responsabilità, il senso dello Stato" non significa nulla se non che appoggerà Monti solo finchè l'interesse della Nazione coinciderà, a breve o a lungo termine, con il suo. E infatti giusto ieri ha detto ai suoi, per rassicurarli che ancora il potere ce l'hanno loro, di voler tenere in pugno il Governo nuovo su ogni provvediemento (http://www.napolivillage.com/Europa/politica-berlusconi-a-pdl-stacchiamo-la-spina-a-monti-quando-vogliamo.html). Per questo pochi credono che sia tutto finito: B. farà valere la sua maggioranza il più possibile (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/13/nano-tratto/170441/).

    Come verrà usata la minaccia dello sgambetto al nuovo Governo? In attacco (per andare a elezioni e ri-vincerle) o in difesa? per far passare la voglia di una nuova legge elettorale? Tutto dipenderà da quanti saranno i nuovi Pisanu e Carlucci, da quanti lasceranno "per responsabilità" il carro del non più sicuro vincitore. E di conseguenza da quanto sarà indebolito il fronte del PdL. Se inoltre la Lega farà intendere di voler andare da sola alle prossime elezioni (e quindi la decisione a orologeria di staccare la spina potrebbe basarsi sull'interpretazione degli umori di Bossi & c.) nel PdL capiranno di non poter vincere né con B., né con il suo nome, né con le sue TV. Le Papi-girls innamorate non lo abbandoneranno mai, ma altri forse sì.

    Per finire, il messaggio si chiude con una sorta di sfida per la gara di ritorno: " Raddoppierò il mio impegno in Parlamento..."  Ma chissà, forse quel "raddoppiare" significa solo doppio innocuo bunga-bunga.