10 luglio 2012

L'eterna lamentela del sedicente precario della scuola (in una logica di Casta)

Articolo di Alex Corlazzoli, sul sito del FattoQuotidiano:

Si legge:

"Da qualche giorno, io per lo Stato italiano, caro Ministro [della Pubblica Istruzione]sono il numero 1002989 ovvero il numero della mia pratica di disoccupazione. Questa cifra l’ho appeso al petto, proprio come il 124 che è il numero che ho nella graduatoria. Per lo Stato sono sempre un numero. Siamo solo questo noi insegnanti precari che ogni anno ci ritroviamo il 30 agosto a sapere se avremo un posto di lavoro il 1 settembre."

Replica:

Lo avete sempre il posto di lavoro, caro Corlazzoli. Tutti gli anni. Chi entra nel sistema, da noi, non può più uscirne, nemmeno se picchia un alunno.

Quindi, perché si preoccupa?

Inoltre noi della casta dei disoccupati, siamo molto più accoglienti di voi, cari amici  arci-invidiati della Casta dei sedicenti Precari Statali. 
Ha visto? Non c'è un concorso da superare da noi inutili e inutilizzati cronici. 
Nella graduatoria per un posto da disoccupato, non ci sono punti di servizio e quindi per una volta si parte tutti alla pari, tutti a zero.
Non esistono, per noi, sindacati bonanniani e camussiani che si battono affinchè altre categorie di affamati stiano alla larga dal nostro infimo e mortifero territorio di nulla. Non c'è, per noi, il sistema marcio della Scuola Pubblica che protegge chi è dentro da chi è fuori e vorrebbe bussare. 

E' diverso. 

Caro giornalista insegnante, lei non starà a lungo nella sfortunata e solidissima categoria dei non-lavoro-di-lunga-durata ma, ad ogni modo, per il momento benvenuto. Potrà forse vedere, se non distoglierà schifato lo sguardo, che c'è chi ha meno tutele di lei in questo sistema statal-sindacal-medioevale.